Agopuntura

Imperia: svolta nel caso Jung Wang, terminate le indagini

By Ottobre 29, 2018 Ottobre 31st, 2018 No Comments

Si aggrava la posizione di Jung Wang il 34enne cinese che era stato pizzicato da Striscia la Notizia mentre sembra che proponesse pratiche che appartengono alla sfera medica.

Dopo la denuncia attraverso il filmato del popolare tg satirico erano partite le indagini dei NAS da Genova che da ottobre stavano controllando quanto trovato nello studio del 34enne, le registrazioni di Striscia ed ascoltando alcune persone che potevano essere informate sui fatti.

Oggi, il 34enne insieme all’altro titolare dell’esercizio S.B. di 40 anni è stato segnalatio dai Carabinieri alla competente autorità giudiziaria per la valutazione del reato di esercizio abusivo della professione di medico e fisioterapista, svolta in difetto dei prescritti titoli abilitanti. (Sull’argomento ricordiamo l’intervista al presidente dell’Ordine dei Medici di Imperia, Francesco Alberti, che potete trovare QUI ndr)

Infatti, come era emerso, il 34enne all’interno del suo studio pare che offrisse pratiche che oggi in Italia vengono inserite tra le discipline mediche. Per la precisione, si trattava di agopuntura e chiropratica, metodi alternativi che in base a quanto indicato dall’Ordine dei Medici, devono essere svolte da una persona che abbia conseguito una laurea in medicina sul territorio italiano.

Jung Wang, è si in possesso di una laurea ma conseguita in Cina, una laurea in medicina tradizionale cinese e Tuina (tecnica di manipolazione di aree e punti particolari dell’organismo ndr)che però non ha alcuna valenza nel nostro Paese.

In base a quanto scoperto dai Carabinieri il 34enne inoltre ha il titolo di massaggiatore, conseguito presso la regione Liguria, titolo anch’esso non avente all’atto alcun valore giuridico. Infatti, sulla crescita e la presenza di questi esperti in medicine di tipo orientali si era espressa nel 2008 la Corte Costituzionale indicando questi titoli come incostituzionali.

Le discipline mediche, in base a quanto emerso dalle indagini, venivano proposte ed eseguite all’interno del centro Tao via dell’Oriente, ovvero dentro un centro estetico. Quindi in locali non funzionalmente compatibili con l’esercizio di attività aventi finalità terapeutiche.